Musica Ribelle intervista Lo Zoo di Berlino sul loro side project con Ivana Gatti e Gianni Maroccolo “Stereocosmica”.
“[…] voi come “Lo Zoo di Berlino” siete riusciti ad avere successo senza utilizzare chitarra e voce. Come ci siete riusciti […]?”
“La motivazione iniziale che ci ha spinto a togliere i 2 elementi fondamentali del classico gruppo rock è stato: cosa possiamo inventarci di nuovo pur stando dentro la cosiddetta scena rock? Ci siamo dunque messi nella condizione di produrre musica e suono, dandoci dei limiti. Poi in seconda istanza è sopraggiunta anche la consapevolezza da te intuita, cioè che in un epoca molto verbosa, di parolai a tutto spiano, abbiamo preferito mettere al centro dell’attenzione il suono e comunicare con delle sensazioni.[…] “
“Quali sono le caratteristiche vocali e di pensiero che ha fatto di Ivana Gatti l’interprete ideale per questa produzione?”
“Fuori da ogni retorica Ivana a nostro avviso è una delle poche cantanti italiane che sa cantare e che fa un utilizzo sobrio della voce: non urla, non gorgheggia di continuo e tiene l’intonazione come poche. Ha inoltre un istinto musicale che a noi è sempre piaciuto: basta un suo frammento, anche solo un piccolo tema di pochissime note che noi iniziamo subito ispirati dal suo sviluppo.”